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mercoledì 31 agosto 2011

tormento


In questo inferno

che mi tormenta

non vedo a volte luce.

Chiudo gli occhi

ma le immagini

si proiettano come un film.

Apro gli occhi

e guardo verso la luce

ma le ombre

continuano ad impossessarsi

della mia mente.

Grido,grido forte

alla disperata ricerca

di una voce

calma che mi consola.

In questo inferno

che mi tormenta

vorrei sentire forti braccia

che lontano mi portano.


treno del non ritorno


Ogni tanto

rivedo sempre

lo stesso film.

Una partenza

un arrivo

tante lacrime.

Ma tu sei li dentro

piccola, in quella bara

che ora è casa tua,

una casa che ospita

un corpo che non c'è più.

Rimane il ricordo di te

di una vita vissuta

con amore,mamma.


lunedì 29 agosto 2011

Se tu sapessi.....


Se tu sapessi quando

quando è sera,

sola me ne stò.

Tra quattro mura

a pensare

i tuoi abbracci caldi.

Mentre la mia bocca freme

aspettando la tua.

Se tu sapessi

quando è notte

il buio travolge

i miei pensieri

e l'ansia cresce.

Se tu sapessi

quando è mattina

il sole entra

prepotente dai buchi

della persiana.

Se tu sapessi

un angelo

è venuto a dirmi

che anche tu

come me

aspettavi quell'attimo

in cui mi avresti amata.



venerdì 26 agosto 2011

ricordo

mi svegliai una mattina
non ricordo che giorno era.

Agosto


Era agosto,

forse è agosto.

Tante piccole luci,

lassù, formano dei disegni.

Gli angeli si divertono

a giocare.

Se guardi un po' più in basso,

no ,non troppo in basso.

Lì,in quella foresta,

anche i folletti

si stanno a divertì.

Giocano insieme al vento,

ai fiori,ed agli alberi.

Guarda,anche gli animali

fanno un girotondo.

Le senti le risate?

La cicala strimbella,

facendo serenate.

Una luce viene fuori

da una piccola finestra.

Una mamma,canta

una dolce ninna nanna,

al suo piccolo fanciullo.

Guarda questo mondo fatato

che più non esiste.

Ma io ho voglia di quel mondo,

che problemi non ha.

Calura notturna


In questa notte

di fuoco

sola sarò.

In un grande letto

che paura fa.

Ma io aspetterò

che il mattino arrivi.

E nel fresco

di un'aria meccanica.

Il tuo corpo

toccherò,e in un abbraccio

tenero,

al mio seno ti porterò.



venerdì 19 agosto 2011

scrivo

scrivo ,scrivo,scrivo

perchè scrivo?

Non lo so

pero scrivo.

Scrivo per liberare la mente

scrivo perchè tu sappia che

son felice.

Oppure scrivo perchè

non so parlare.

Dico tante cose,

fantasia ,verità,

bugie.

Dico ti amo ,

dico ti odio

dico,dico.

Chi mi legge?

Chi mi ascolta?

Si, qualcuno mi legge

qualcun'altro mi ascolta.

Allora io continuo a scrivere.

Mille fantasie,

cento verità,

dieci bugie.

E tu leggimi ,perchè io son felice.


terra mia



sono nata e cresciuta

in un posto del sud.

Dove in inverno

non nevica,

in estate non piove.

Passeggiando da ragazza,

lungo il corso,con gli occhi

del desiderio puntati sul mio corpo.

Come un vestito,di seta lucida.

Un dì lontano andai,

e presto tornai.

L'amore ho conosciuto,

e per la vita giurai.

Ma il destino,

in altra terra mi portò,lontano

dai miei profumi

e dai miei affetti.

Ma il mondo è questo

terra mia.

Un dì tornerò

a risentire i tuoi profumi

di freschezza di campo.



se fossi.....


se fossi una dea

sarei venere.

Dea dell'amore

e della passione.

Se fossi una maga

sarei circe.

Per farne di te

ciò che voglio.

Se fossi un animale

sarei una leonessa.

Per lasciarmi guidare

e coccolarti nei pomeriggi afosi.

Se fossi un fiore

sarei un girasole.

Cosi potrai godere

della bellezza

dei colori estivi.

Se fossi una bibita

sarei una birra.

Fresca,spumeggiante

e da brivido.

Se fossi un cibo

sarei una pizza.

Succulenta,gustosa

e capricciosa.

Ma tutto l'insieme

fanno di me

la dolcezza dei baci

che ti darò

amore mio.

mercoledì 17 agosto 2011

giardino segreto


Di notte sola nel mio letto ,sto leggendo un romanzo.

Mi concentro per non dormire,ma il sonno è più forte di ogni volontà.

Mi ritrovo ,vestita di bianco,in un abito lungo e trasparente.

Mi guardo attorno impaurita,il sole non brucia ,ma scalda la mia pelle.

Sembrava primavera,guardo lontano e vedo un campo enorme,non vedo orizzonti.

Fiori uno diverso dall'altro,colorano il campo di mille luci,tanti fiori,dei prati bellissimi .

Mi ritrovo a camminare a piedi nudi,non vi erano sassi,ma erba tagliata di fino.

Farfalle che volavano libere,volano cosi alte che sembra che tocchino il cielo,immerso nei mille colori.

Gli alberi sembravano dipinti ,come un quadro da incorniciare.

Una sensazione di benessere si impossessa di me.

Cammino leggerain quei prati,sembra quasi di volare,ed il profumo che emanavano i fiori quasi non danno fastidio.

In lontanza,una piccola fontana,con un acqua fresca si fa chiara,mi avvicino per dissetarmi,di una sete che con forza reclama.

E dalla bocca la senti scendere fresca fino in fondo e poi non sentirla più.

Non ci sono rumori ,tutto è silenzioso.

La pace che si sente fa quasi paura.

Di certo è un sogno bellissimo ,che al risveglio tutto ci appare brutto,ma è il nostro mondo.

Ma se chiudiamo gli occhi quel giardino ,quel mondo senza rumori è dentro di noi,basta cercare ed aspettare,che prima o poi arriva.

caro babbo natale


caro babbo natale ,cosa scriverti?

Non so chi sei ,non ti ho mai visto.....

mai nessuno mi ha parlato di te.

Quando ero piccola non avevo nemmeno l'albero di natale ,nemmeno un presepe e non parliamo di regali,non ho ricordi del natale ,anzi ne ho pochissimi e ormai sfuocati.

Mio padre che è partito per la germania per lavorare (noi figlie tutte piccole ,poi l'arrivo di mio fratello)cosi non lo vedevamo mai.

Però quando arrivava dicembre era festa sul serio,infatti mio padre veniva ogni anno a natale,io aspettavo sempre con ansia il suo arrivo,guardavo fuori dalla porta il giorno del suo arrivo,e quando lo vedevo da lontano gli andavo incontro,ricordo un po' di volte che arrivava con un taxi bianco,quando scendeva dal taxi ,lo vedevo andare dietro nel bagagliaio prendeva le valigie,che era la sua ed era anche brutta,se non sbaglio era marrone,e poi lo vedevo prendere delle buste della spesa dei grandi supermercati,piene zeppe di cioccolata e caramelle ,che mamma puntualmente metteva via e ce li dava un po' per volta.

Ricordo che ogni volta che arrivava mio padre,dovevamo martoriarlo ,facevamo a gara a chi doveva stare in braccio,io poi ero la prima essendo la grande(mi toccava)poi mia sorella la seconda e poi la piccola ognuno su una gamba .

Si lasciava fare tutto quello che noi volevamo,il nostro gioco preferito era quello di tirargli il naso,si faceva a turno,insomma povero padre alla fine della festa andava via con il naso scorticato.

Anno dopo anno che si cresceva le cose cambiavano,mi ricordo che un natale mio padre mi aveva portato un regalo dalla germania,un giubbotto bianco di ermellino con inserti nero di camoscio,mi piaceva tantissimo che lo misi sempre fino a quando non mi è più entrato.

Naturalmente insieme al giubbotto ,caramelle e cioccolata non mancavano

poi ricordo la prima volta che ho imparato a guardare l'orologio,forse era un natale ,perchè indossavo il giubbotto di ermellino...............mi spiegava tutti i numeri che dovevo contare ,5 a 5 i minuti,e cosi piano piano cominciai ad imparare................

cinque ,dieci,la lancetta piccola conta le ore ,la lancetta grande conta i minuti,ed io pur di far vedere a mio padre (che lo vedevo una volta all'anno ) quanto brava ero imparavo in fretta.

Invece per la bicicletta non era natale ,ma sicuramente estate.

Avevo già rotto 4 biciclette ,e dovevano comprarne un altra,ed andammo io e mio padre da un signore che si chiamava olivetto non so se era il suo nome ,oppure del negozio(chissà se esiste ancora il negozio) mio padre parlo con il proprietario (di cui ho un ricordo molto vago)e mi fece scegliere la bicicletta ,in mezzo a tutte la più bella per me era la graziella gialla,che al quel tempo erano le migliore quanti giri ,quante montagnine di terra che lasciavano i muratori e noi puntualmente andavamo a passare con la bici mi divertivo molto avrò avuto circa 9\10 anni quanto mio padre me la compra

e circa 12 ,quando la ruppi,e allora li mia madre decise che per me non c'erano più bicicletta.

E che dire dei natali e capodanni da mia nonna,erano molto belli eravamo in tanti tra genitori ,zie zii cugini............

ricordo che ero piccola e dopo aver mangiato noi bambini giocavamo con i grandi a tombola ,ogni tanto si mangiava panettoni,ma anche quello che serviva per la tombola per coprire i numeri,che erano bucce di mandarini o fave arrostiti,

allora quando i grandi si stufavano di giocare e noi piccoli in preda del sonno ,mio zio che adoro tanto ,faceva sempre la solita vecchietta che va a messa ,mentre mio padre e mio zio facevano lo zappatore,commedia napoletanainvece lo zio più giovane doveva fare l'avvocato figlio dello zappatore.

Ecco caro babbo natale ,questi sono i miei ricordi,e tutto questo senza albero e presepe.



notte di spiaggia


Notte di spiaggia

Era una notte stellata, si sentono in lontananza voci dei ragazzi che si divertono.

La spiaggia è vuota, non c'è nessuno. Sono seduta su di uno sdraio lasciato aperto, per dimenticanza.

Un cielo limpido, nemmeno una nuvola. Tante stelle, una più luccicante dell'altra.

La luna è piena, sembra voler dire “Guarda che ci sono anch'io”.

Di fronte c'è il mare, maestoso e quasi infinito. La luna fa luce e quasi si vede l'orizzonte.

Anche il mare festeggia con le sue piccole onde, che si perdono all'arrivo sulla spiaggia.

Sembra voler dire “Rimango qui ad aspettarti, fai presto”.

Lo guardavo un po' intimorita, me ne stavo lontana perchè nel buio della notte si nascondono molte insidie.

Ma l'alta marea fece in modo che l'acqua arrivasse a bagnare i miei piedi.

Io osservavo il silenzio, questo mostro che mi stava sfidando.

Mai mi avrebbe convinto a lasciarmi andare.

Ero lì, ferma sulla sdraio, a guardare questo mare che da lontano avanzava fino ai miei piedi.

Era quasi mezzanotte, un giorno di fine settembre. I bar cominciavano a chiudere e la gente si spostava in centro, altri invece preferivano tornare a casa.

Cominciava a far freddo, si sentiva la gelida brezza marina sulla pelle. Indossai il golfino, ma continuai a rimanere li seduta, in attesa di qualcosa che mi avrebbe cambiato la vita.

I pensieri affollarono la mente. Riflettevo su tante cose. Cosa volevo, cosa avrei fatto, cosa mi sarebbe piaciuto, cosa aspettarmi.

Intanto continuavo a bagnarmi i piedi.

Mi guardai attorno e vidi un lettino non molto lontano. Mi alzai e mi misi comoda. Quando sei a pancia in su le stelle e la luna si vedono meglio.

Presi sonno, vinta dalla stanchezza, e mi addormentai.

Quando mi svegliai era l'alba, il paesaggio era ancora più bello.

La sabbia brillava ai colori dell'aurora. Mi sentivo libera. Mi accorsi quasi subito di avere una coperta addosso, ma mi guardai attorno e non vidi nessuno. Chi sarà stato a mettermi quella coperta?

Stavo così bene, che non mi importava più di tanto. Ma dopo un po' ci ho pensaso, e ho cominciato a tremare dalla paura.

E se mi fosse successo qualcosa?

Se mi avessero uccisa?

Oppure violentata?

Mentre stavo per andare via, in lontananza vidi la sagoma di un uomo. Chi era? Cosa voleva?

Poi, avvicinandosi, ho visto che quell'uomo era il mio amore.

Egli è stato tutta la notte con me a sorvegliare il mio sonno. E così facemmo colazione sulla spaggia, guardando l'alba, e abbiamo dato il buongiorno, al nuovo giorno.

Appena il sole era alto nel cielo andammo a casa, per poterci amare nel nostro nido d'amore.


fine



Seduta qui senza forza

legata dal destino,

su una sedia a quattro ruote

ma senza comandi.


Il motore nella testa

che ormai non ha più comandi,

ricordi passati che riafforano pigri.


Ormai bambina non si è più,

il corpo che non riconosci

come tuo,rughe,pelle secca e squamata,

capelli arruffati.


Parole senza senso

di un mondo che non c'è,

chiamando la mamma anche a cent'anni.


Aspetti il giorno che l'angelo nero

arrivi per portarcifin lassù

dove ritorno non vè più.

martedì 16 agosto 2011

nuvola sognante



vedo tra le nuvole

il tuo viso sorridente

mi guarda e mi fa l'occhietto.

Ed io sorrido

divertita

e quello sguardo

che tutto dice.

Pensa che anche il sole

ci sorride,ci scalda,ma non ci brucia.

Guardo te,

che tra le nuvole

mi parli.

Non sento,ma leggo le tue labbra

che mi dicono

amore mio …...TI AMO.

lassù in solitudine


mi piacerebbe un giorno salire

su una montagna,passeggiare

sui sentieri

ancora vergini

sentire il profumo del bosco

e del vento che mi scompiglia

i capelli.

Salire fino in cima e sentire

quasi il mormorio della tua voce.

Da lassù son sicura

che anche la voce

di DIO sentirei.

Al fresco seduta sulle radici

di un albero,riposerei la mente

pensando al nulla.

Sulla riva di un

ruscello capriccioso

mi rinfrescherei

le mani e il viso.

E quando a valle scenderò

sarò rinata e pronta ad amare

ancora.



mercoledì 10 agosto 2011

un mondo di ................



Che mondo sarebbe,

senza l'emozione ,

di un bacio.

L'emozione di assaporare,

il gusto,

di una fragranza.

Di sentire l'odore,

di una voglia,

che piano,

si fa spazio.

Dal rumore che viene,

fuori dal petto,

vibrando.

Ed il passaggio,

di una piuma,

ad accarezzare,

un velluto di seta.

E tu fiore di loto,

che ti fai spazio,

per poter conquistare,

l'amore perduto.

La tua guerra è vinta.

La vittoria è tua,

e l'amore raggiunto.


sabato 6 agosto 2011

nel mio cuore


conosco una canzone,

comincia cosi:

“mia cara madre”.

Eh si ,mia cara mamma,

ovunque tu ora sei....

e sono sicura che

sei in paradiso

se un paradiso esiste.

Te ne sei andata

via da me,

mi hai lasciata sola

in questo inferno.

A combattere

le mie guerre,

una volta

le combattevi con me.

Eri al mio fianco

con discrezione.

Io so cara mamma

che eri con me ,

ma so che anche adesso

lo sei al mio fianco.

Perchè.........perchè ti sento,

mamma abbiamo

un'altra battaglia

da vincere.

Tu sai che insieme siamo forti

tu bersagliera

io bersagliera.

Mamma sei nel mio cuore

sempre

e la chiave in cassaforte

per sempre.

Nessuno potrà mai portarti via da me,

nessuno prenderà il tuo posto

nel mio cuore.

Per sempre,perchè io

sono parte di te ,

tu sei parte di me.............





parole che volano


Parole

volano alte

fino a raggiungere

le stelle

che stanno lassù

per far luce

al mondo intero.


Parole

tante dette

che arrivano dritte

al cuore

e si conservano

lì dentro

per poter un giorno

venire fuori

e far felice

chi si ama.

fantasia


Una spiaggia di porporina

un cielo stellato

di piccole luci bianche.

Un mare di velo da sposa

trasparente,

tante piccole spose danzano.

Dei piccoli sorrisi di nuvola

fanno capolino tra le stelle.

E tu dolce notte

di blu cobalto

accompagni il nostro amore

in armoniosa musica.


viaggio



In questo mondo

chiuso da quattro mura

si esce di casa

ad una età imprecisata

e con tanta tristezza nel cuore.

Ci si alza ,ci si corica

si mangia ,si prega

un dì ,un altro dì

ed un altro ancora.....


si aspetta giorni

si aspetta anni

ed un giorno

in una bella giornata di sole

in una giornata di pioggia

all'improvviso

più nulla

un sonno che arriva

e non ci si sveglia più.........


lunedì 1 agosto 2011

invecchiamento



me ne sto qui seduta

con gli anni che ormai

non vedrò più,

a pregare notte e di.

Al mattino quando fuori

il sole splende

mi dico:

un altro giorno

è ormai arrivato...........

alla sera che il dì finisce,

mi dico:

chissà domani

ci sarò ancora?

L'età che va avanti,

il corpo invecchia

che fare?

Che dire?

Tra una preghiera e l'altra,

vivo la realtà.

Realtà di un corpo

che sta morendo

magari divento bambina

ed aiuto chiederò,

oppure un brutto mostro

di me si impossessa.

Intanto

gli anni passano

ed io continuo

a pregare

notte e dì.

solitudine


La solitudine

è un brutto mostro.

Non ti lascia

un grande spazio,

ti induce a pensare

a guardarti dentro.

Questo silenzioso

il silenzio della notte,

rotto da pochi rumori.

Rumori che continuano

a martellare parole,

parole pensate

e non dette,

ma che

vorrebbero venir fuori.

Girano e rigirano,

le persone intorno

ma nessuno parla,

le parole

non si sentono.

Silenzio intorno

ne rumori si odono.


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