Informazioni personali

mercoledì 17 agosto 2011

notte di spiaggia


Notte di spiaggia

Era una notte stellata, si sentono in lontananza voci dei ragazzi che si divertono.

La spiaggia è vuota, non c'è nessuno. Sono seduta su di uno sdraio lasciato aperto, per dimenticanza.

Un cielo limpido, nemmeno una nuvola. Tante stelle, una più luccicante dell'altra.

La luna è piena, sembra voler dire “Guarda che ci sono anch'io”.

Di fronte c'è il mare, maestoso e quasi infinito. La luna fa luce e quasi si vede l'orizzonte.

Anche il mare festeggia con le sue piccole onde, che si perdono all'arrivo sulla spiaggia.

Sembra voler dire “Rimango qui ad aspettarti, fai presto”.

Lo guardavo un po' intimorita, me ne stavo lontana perchè nel buio della notte si nascondono molte insidie.

Ma l'alta marea fece in modo che l'acqua arrivasse a bagnare i miei piedi.

Io osservavo il silenzio, questo mostro che mi stava sfidando.

Mai mi avrebbe convinto a lasciarmi andare.

Ero lì, ferma sulla sdraio, a guardare questo mare che da lontano avanzava fino ai miei piedi.

Era quasi mezzanotte, un giorno di fine settembre. I bar cominciavano a chiudere e la gente si spostava in centro, altri invece preferivano tornare a casa.

Cominciava a far freddo, si sentiva la gelida brezza marina sulla pelle. Indossai il golfino, ma continuai a rimanere li seduta, in attesa di qualcosa che mi avrebbe cambiato la vita.

I pensieri affollarono la mente. Riflettevo su tante cose. Cosa volevo, cosa avrei fatto, cosa mi sarebbe piaciuto, cosa aspettarmi.

Intanto continuavo a bagnarmi i piedi.

Mi guardai attorno e vidi un lettino non molto lontano. Mi alzai e mi misi comoda. Quando sei a pancia in su le stelle e la luna si vedono meglio.

Presi sonno, vinta dalla stanchezza, e mi addormentai.

Quando mi svegliai era l'alba, il paesaggio era ancora più bello.

La sabbia brillava ai colori dell'aurora. Mi sentivo libera. Mi accorsi quasi subito di avere una coperta addosso, ma mi guardai attorno e non vidi nessuno. Chi sarà stato a mettermi quella coperta?

Stavo così bene, che non mi importava più di tanto. Ma dopo un po' ci ho pensaso, e ho cominciato a tremare dalla paura.

E se mi fosse successo qualcosa?

Se mi avessero uccisa?

Oppure violentata?

Mentre stavo per andare via, in lontananza vidi la sagoma di un uomo. Chi era? Cosa voleva?

Poi, avvicinandosi, ho visto che quell'uomo era il mio amore.

Egli è stato tutta la notte con me a sorvegliare il mio sonno. E così facemmo colazione sulla spaggia, guardando l'alba, e abbiamo dato il buongiorno, al nuovo giorno.

Appena il sole era alto nel cielo andammo a casa, per poterci amare nel nostro nido d'amore.


Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi