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mercoledì 17 agosto 2011

caro babbo natale


caro babbo natale ,cosa scriverti?

Non so chi sei ,non ti ho mai visto.....

mai nessuno mi ha parlato di te.

Quando ero piccola non avevo nemmeno l'albero di natale ,nemmeno un presepe e non parliamo di regali,non ho ricordi del natale ,anzi ne ho pochissimi e ormai sfuocati.

Mio padre che è partito per la germania per lavorare (noi figlie tutte piccole ,poi l'arrivo di mio fratello)cosi non lo vedevamo mai.

Però quando arrivava dicembre era festa sul serio,infatti mio padre veniva ogni anno a natale,io aspettavo sempre con ansia il suo arrivo,guardavo fuori dalla porta il giorno del suo arrivo,e quando lo vedevo da lontano gli andavo incontro,ricordo un po' di volte che arrivava con un taxi bianco,quando scendeva dal taxi ,lo vedevo andare dietro nel bagagliaio prendeva le valigie,che era la sua ed era anche brutta,se non sbaglio era marrone,e poi lo vedevo prendere delle buste della spesa dei grandi supermercati,piene zeppe di cioccolata e caramelle ,che mamma puntualmente metteva via e ce li dava un po' per volta.

Ricordo che ogni volta che arrivava mio padre,dovevamo martoriarlo ,facevamo a gara a chi doveva stare in braccio,io poi ero la prima essendo la grande(mi toccava)poi mia sorella la seconda e poi la piccola ognuno su una gamba .

Si lasciava fare tutto quello che noi volevamo,il nostro gioco preferito era quello di tirargli il naso,si faceva a turno,insomma povero padre alla fine della festa andava via con il naso scorticato.

Anno dopo anno che si cresceva le cose cambiavano,mi ricordo che un natale mio padre mi aveva portato un regalo dalla germania,un giubbotto bianco di ermellino con inserti nero di camoscio,mi piaceva tantissimo che lo misi sempre fino a quando non mi è più entrato.

Naturalmente insieme al giubbotto ,caramelle e cioccolata non mancavano

poi ricordo la prima volta che ho imparato a guardare l'orologio,forse era un natale ,perchè indossavo il giubbotto di ermellino...............mi spiegava tutti i numeri che dovevo contare ,5 a 5 i minuti,e cosi piano piano cominciai ad imparare................

cinque ,dieci,la lancetta piccola conta le ore ,la lancetta grande conta i minuti,ed io pur di far vedere a mio padre (che lo vedevo una volta all'anno ) quanto brava ero imparavo in fretta.

Invece per la bicicletta non era natale ,ma sicuramente estate.

Avevo già rotto 4 biciclette ,e dovevano comprarne un altra,ed andammo io e mio padre da un signore che si chiamava olivetto non so se era il suo nome ,oppure del negozio(chissà se esiste ancora il negozio) mio padre parlo con il proprietario (di cui ho un ricordo molto vago)e mi fece scegliere la bicicletta ,in mezzo a tutte la più bella per me era la graziella gialla,che al quel tempo erano le migliore quanti giri ,quante montagnine di terra che lasciavano i muratori e noi puntualmente andavamo a passare con la bici mi divertivo molto avrò avuto circa 9\10 anni quanto mio padre me la compra

e circa 12 ,quando la ruppi,e allora li mia madre decise che per me non c'erano più bicicletta.

E che dire dei natali e capodanni da mia nonna,erano molto belli eravamo in tanti tra genitori ,zie zii cugini............

ricordo che ero piccola e dopo aver mangiato noi bambini giocavamo con i grandi a tombola ,ogni tanto si mangiava panettoni,ma anche quello che serviva per la tombola per coprire i numeri,che erano bucce di mandarini o fave arrostiti,

allora quando i grandi si stufavano di giocare e noi piccoli in preda del sonno ,mio zio che adoro tanto ,faceva sempre la solita vecchietta che va a messa ,mentre mio padre e mio zio facevano lo zappatore,commedia napoletanainvece lo zio più giovane doveva fare l'avvocato figlio dello zappatore.

Ecco caro babbo natale ,questi sono i miei ricordi,e tutto questo senza albero e presepe.



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